Andrea Agnelli e quella buccia di banana dell’Eurolega che ha fatto scivolare nel baratro lui e la sua Juventus.

E’stato presidente della Juventus dal 2010 al 29 novembre 2022, ed è stato il presidente più vincente della grande storia della Vecchia Signora d’Italia con 19 trofei vinti con la formazione maschile e con le importanti soddisfazioni acquisite con i progetti Women e Next Gen. La Corte Federale nella sentenza del 20 gennaio 2023 l’ha condannato a 24 mesi di inibizione; sentenza confermata e diventata definitiva il 20 aprile scorso dal Collegio di Garanzia. Su di lui piovono diverse imputazioni di carattere sportivo (plusvalenze) e di carattere penale (falso in bilancio) che, perseguibile in diritto penale dall’inchiesta Prisma, resta tuttavia ancora da appurare in sede di processo in Tribunale. Ma ciò che ha fatto cambiare improvvisamente il lungo percorso di presidente della Juventus di Andrea Agnelli è stato proprio quel suo scagliarsi contro il potere dell’Uefa assieme ad altri sparuti ma potenti dirigenti di squadre europee, che hanno promosso l’idea di una Superlega facente parte di poche squadre; e cioè quelle più importanti a livello europeo. E’ stato come andare contro il Potere del Presidente Uefa Ceferin (già padrino di battesimo di una delle figlie di Agnelli) il quale sentendosi offeso e tradito, ha dichiarato più volte pubblicamente minacce di ritorsione contro lo stesso presidente della Juventus. E adesso, allo stato attuale delle cose e con il senno di poi, sembra proprio che certe cose si stiano avverando con una logica perversa, la quale in poco tempo ha rivoluzionato l’immagine di una Juventus sempre al di sopra di ogni sospetto. Intanto si è partiti da un fatto nazionale in cui la Corte Federale e il Collegio di Garanzia del Coni hanno dato ad Agnelli le loro sentenze di inibizioni per 2 anni sui problemi inerenti le plusvalenze e la questione stipendi, mentre in attesa del processo penale sul presunto falso in bilancio, molto probabilmente la Juventus sarà squalificata per un anno da tutte le competizioni Uefa. Insomma una catastrofe vera e propria che si è sintetizzata in un terremoto che ha colpito in primis lui, il presidente Agnelli, il quale ha dato le dimissioni il 18 gennaio 2023, mentre la Juventus, intesa come squadra, è stata penalizzata di dieci punti nel campionato italiano. Tutto ciò in attesa della sentenza sportiva europea. Insomma, una storia gloriosa che nel buon nome degli Agnelli non finisce nel migliore dei modi, solo per uno scivolone irreparabile che l’Andrea presidente vittorioso di tanti trofei non avrebbe dovuto fare. E’ stata come una maledizione che si è abbattuta contro la società e la squadra Juventus, che il buon Boniperti definì come “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

Salvino Cavallaro            

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